I PARCHI DEL SALENTO

lucia 2009 053Il Basso Salento si caratterizza per essere uno dei santuari della biodiversità del mondo e questo nonostante la presenza dell’uomo sia sempre stata diffusa capillarmente sul territorio fin da epoche preistoriche. L’enorme valore naturalistico di questa area è espresso chiaramente dai seguenti numeri:
- 6 tra Parchi e Riserve Regionali
- 1 Riserva Statale
- 1 Area Marina Protetta
- 1 Area Marina Protetta in via di istituzione
- 34 Siti di Interesse Comunitario (aree S.I.C.) per la tutela di habitat minacciati
- 2 Zone di Protezione Speciale per l’avifauna
- 28 Specie floristiche che fanno parte della “Lista Rossa nazionale”
- 39 Specie floristiche che fanno parte della “Lista Rossa regionale”
Una enorme ricchezza che si concentra soprattutto sulla linea costiera, in molti punti anticamente paludosa con aree umide di grande interesse preservate nel corso dei secoli data la loro natura ostile, colpite come erano dalla malaria e rifugio di pirati. Ma anche nelle “serre” più interne, in quella che era la rete idrografica superficiale, di cui ora rimane solo traccia, e non ultimo in tutto quel sistema sotterraneo costituito da fenomeni carsici epigei ed ipogei, ancora in parte inesplorati.
Questa incredibile varietà di forme di vita si deve alla particolare posizione geografica di questa lingua di terra che, data la sua posizione centrale nel Mediterraneo, ha subito l’influenza sia dei vicini Balcani montuosi e ricchi d’acqua, che delle aride terre del Nord Africa.
Ancora oggi i venti trasportano sabbie dal Sahara e semi dalle zone situate a Est, Nord/Est, proviamo ad immaginare che tipo di scambio possa essere avvenuto nel corso delle ere, quando periodicamente l’alzarsi ed abbassarsi del livello del mare “univa” la nostra penisola ai territori frontalieri.
Un altro importante fattore di interesse è quello di essere lungo alcune delle rotte migratorie, sia aeree che marine, tra Africa ed Eurasia; sono molte le specie che sostano lungo la costa, spezzando il loro lungo viaggio, rendendo ancora più necessario proteggere anche integralmente alcune aree importanti.
Per quanto riguarda le vie di migrazione marina, il Salento ha sempre offerto riparo e luogo di riproduzione a due specie simbolo del Mediterraneo e cioè Caretta Caretta e Foca Monaca. Sono purtroppo troppi anni che la Foca Monaca non viene avvistata, la tutela e la regolamentazione dell’uso di alcuni tratti di costa, può riportare a casa una delle specie più a rischio d’estinzione dell’intero Mediterraneo.
Non crediamo a uno sviluppo fatto di strade, grandi alberghi e villaggi turistici.
Noi crediamo che la protezione di questo immenso patrimonio sia la vera sfida per lo sviluppo futuro di questa terra, crediamo che solo la tutela, la salvaguardia e la “ricostruzione” degli habitat più compromessi possa rendere in termini di qualità della vita e portare di conseguenza a uno sviluppo turistico basato sulle tipicità anche architettoniche.

Post tratto dal bellissimo blog 
a cura de La Meta
www.lameta.net